venerdì 22 luglio 2011

meditando

Tornata a casa poche decine di minuti fa ho pensato proprio che oggi è una di quelle giornate da scordare il prima possibile. Anche se è partita bene, con una bella camminata nei dintorni dell'alba, l'aria frizzantina, proseguita normalmente, facendo più o meno ciò che serve ma come e quando si vuole, che è tutt'altra storia dal dover fare. Niente di particolare. Bella normale insomma. Poi tutto precipita giùgiùgiù, le parole della telefonata che si accavallano, eliambulanza, caduto da tre metri, non si sa, corri subito, e tutto il resto si è addensato nella stanchezza che sento adesso nelle caviglie dopo sette ore di pronto soccorso, attese, mia sorella che tenta di non piangere ma la vedo che è disperata e io sento la sua disperazione come fosse mia, la paura, il terrore che sia il peggio.
Così, cercavo solo un'immagine da mettere qui, per ricordare di scordare, ma invece no, man mano si è aperto il pensiero positivo, tutto si è risolto meno peggio di come poteva andare, mia sorella ancora preoccupata ma non disperata, lui tutto rotto ma cosciente, presente, ancora vivo insomma, e la sera  fresca, di quelle da star fuori a guardare l'azzurro che si fa blu e le stelle che si accendono quasi tutte insieme, e qualcuno che mi tiene la mano e so che mi sorride, anche se è buio, e non lo vedo.

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